Dott.ssa Fabiana Gatti - Psicologa del lavoro
Ing. Mauro Chin - Responsabile Area Tecnica Ceper
LA METODOLOGIA
L’incontro formativo si prefigge lo scopo di trasmettere ai partecipanti le informazioni, le tecniche e gli strumenti per effettuare un’indagine corretta e affidabile.
La metodologia didattica si avvarrà di lezioni frontali alternate a momenti esercitativi individuali e in piccolo gruppo per consentire ai partecipanti l’attuazione dei diversi step di processo, avviando un processo di condivisione di buone pratiche e strategie funzionali.
Una parte consistente del corso, proprio al fine di fornire indicazioni operative e di concreta utilità, è dedicata ad esempi pratici ed a esercitazioni svolte dai partecipanti sulla base delle proprie esperienze.
Alcune delle domande di fondo a cui vuole rispondere questo corso sono, ad esempio:
“come procedere per una valutazione del rischio stress-lavoro correlato?”;
“cosa fare nel concreto per adempiere agli obblighi di legge?”;
“quale utilità può avere l’attuazione di un processo di questo tipo in azienda?”
Lo farà fornendo una panoramica circa gli strumenti di valutazione che possono essere utilizzati nei vari contesti lavorativi ed indicazioni basate su case studies che verranno condivisi con i partecipanti, che avranno inoltre la possibilità di discutere di alcuni aspetti propri del contesto di riferimento dal quale provengono.
LE FONTI NORMATIVE
La valutazione del rischio stress lavoro correlato si delinea pertanto come un processo complesso e articolato, che richiede una competenza specifica per RSPP e responsabili HR che devono saper coinvolgere le altre figure del “sistema sicurezza” (MC, RLS, DdL, lavoratori).
Infatti, l’art. 28 del D. Lgs 81/2008 amplia la valutazione dei rischi “anche a quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004”.
Il fenomeno dello STRESS lavoro correlato viene definito come “l’insieme di reazioni emotive, cognitive, comportamentali e fisiologiche ad aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro”.
L’Accordo si muove quindi in un’ottica di miglioramento dell’organizzazione del lavoro, miglioramento volto a garantire ai lavoratori condizioni di benessere che consentano all’azienda di eliminare i costi dello stress (assenteismo, turnover, infortuni…): “Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme.”
Se la Commissione consultiva, ad oggi, non ha ancora emanato specifiche Linee guida, le diverse Regioni hanno prodotto indicazioni di processo che trovano una trattazione sintetica e generale nella Guida del Comitato tecnico interregionale.
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