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Articolo del Mese

Nuove tipologie contrattuali e sicurezza del lavoro (Aprile 2004)

Il decreto legislativo n.276/2003, attuativo della legge n.30/2003, recante delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro contiene previsioni di un certo interesse anche in tema di sicurezza del lavoro.

In queste note ne operiamo una prima ricognizione, individuando quelli che a nostro avviso appaiono i principali snodi problematici.

Autore
Prof. Marco Lai

Tutela della maternità nelle aziende sanitarie (Marzo 2004)

Tutela della maternità nelle aziende sanitarie

Il problema della tutela della maternità in un'Azienda Sanitaria rappresenta sovente un elemento di criticità non trascurabile a causa della presenza, proporzionalmente rilevante, di personale femminile in età fertile e quindi per le ripercussioni sull'organizzazione del lavoro, dovute all'applicazione della specifica normativa, e con i conseguenti rapporti con gli Organi addetti alla vigilanza.

Il Decreto Legislativo del Governo n. 151 del 26 Marzo 2001 prevede le misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto e il sostegno della maternità e paternità.

Le misure sono prese dal datore di lavoro, per le lavoratrici che hanno informato il datore di lavoro del proprio stato, conformemente alle disposizioni vigenti, fatto salvo quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 8 (Esposizione a radiazioni ionizzanti, ove "È fatto obbligo alle lavoratrici di comunicare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato").

Autore
Dr. Vittorio Gattini

La vaccinazione nei lavoratori della sanità tra obbligo e possibilità (Febbraio 2004)

La vaccinazione nei lavoratori della sanità tra obbligo e possibilità

Gli articoli 1, 32, 35 e 41 della Costituzione giustificano il principio che la salute del lavoratore non è un bene disponibile per il singolo ma tutelato nell'interesse della collettività. Derivano da questo principio gli articoli 2087 del codice civile, che pone in capo all'imprenditore la responsabilità della tutela della salute dei lavoratori e la presenza di una tutela privilegiata per i lavoratori rappresentata dalla tutela INAIL.

Autore
Dr. Pierpaolo Boccalon

La situazione dei S.Pre.S.A.L. in Sicilia (Gennaio 2004)

La situazione dei S.Pre.S.A.L. in Sicilia

Ai Gruppi Parlamentari presso l'Assemblea Regionale Siciliana
Alle Segreterie Regionali CGIL-CISL-UIL
All'Assessore Regionale alla Sanità
All'Ispettorato Regionale Sanitario

Premesso che con la Legge 833/78 di istituzione del S.S.N. sono stati delegati ai Servizi di Medicina del Lavoro delle UU.SS.LL. i compiti di controllo e vigilanza in materia di igiene e sicurezza sul lavoro in passato esercitati dall'Ispettorato del Lavoro, che il loro assetto organizzativo in Sicilia è stato definito con la L.R. n. 6/81 e successivamente con la L.R. 30/93.

Preso atto che solo recentemente, con il Decreto Presidente Regione 11 maggio 2000 (PSR 2000-2002) e con la Circolare Assessorato della Sanità 21 marzo 2001 n.1045, vengono recepite le norme nazionali di riordino del SSN (D.Lgs. 502/92 e s. m.) relative alle funzioni e all'assetto organizzativo del Dipartimento di Prevenzione.

Autore
Coordinamento degli Operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ASL della Sicilia

La Medicina del Lavoro e le patologie cronico-degenerative (Dicembre 2003)

Gli operai invecchiano prima di manager e dirigenti. Secondo una ricerca inglese, i disturbi e le malattie croniche legate all'età colpiscono chi fa un lavoro manuale anche 20 anni prima rispetto ai loro boss. Secondo i ricercatori dell'University College di Londra, circa un terzo degli operai tra i 5O e i 59 anni soffre di distrubi cronici, che tra i dirigenti, invece, si manifestano nella stessa proporzione solo dopo i 75 anni. Una ricerca, si legge sulla Bbc on line, che conferma il legame a lungo termine tra reddito e salute.

L'indagine, l'English Longitudinal Study on Ageing, è stata condotta su un gruppo di più di 12 mila persone, monitorandone lo stato di salute per più di 20 anni. Dall'analisi dei dati raccolti è emerso che i "colletti blu" sono più a rischio di essere colpiti da problemi cardiaci e psichiatrici rispetto ai loro dirigenti. Non solo. Chi proviene da famiglie a basso reddito spesso fuma e si alimenta in maniera poco salutare, fattori che accelerano la comparsa dei disturbi. "Premesso che oggi siamo tutti più in salute rispetto a 100 anni fa" - spiegano i ricercatori londinesi - "è possibile colmare questo squilibrio migliorando, per prima cosa, le condizioni e l'ambiente di lavoro".

(Londra, 5 dic. Pin/Adnkronos Salute)

Autore
La Redazione di MedicoCompetente.it

Raccomandazione della commissione europea sull'elenco delle malattie professionali (Novembre 2003)

Raccomandazione della commissione europea sull'elenco delle malattie professionali

Con la raccomandazione del 19.9.2003 (2003/670/CE su G.U.C.E. del 25.9.2003) la Commissione europea istituisce un primo elenco europeo delle malattie professionali.

Nello stesso testo viene "raccomandato" agli stati membri, entro il 31 Dicembre 2006 di:

  1. Recepire nelle loro "disposizioni legislative, regolamentari o amministrative" l'elenco europeo delle malattie professionali dell'allegato I.
  2. Introdurre nelle loro "disposizioni legislative, regolamentari o amministrative" norme che garantiscano il diritto all'indennizzo per malattia professionale al lavoratore affetto da patologia non contenuta nell'allegato I della presente Raccomandazione (articolo 1 comma 2).
  3. Favorire la prevenzione di tali malattie (articolo 1 commi 3-4).
  4. Promuovere ricerche nel settore, specialmente riguardo alle malattie ad eziologia professionale dubbia e sui disturbi psico-sociali (articolo 1 comma 7) anche a mezzo di un sistema epidemiologico (articolo 1 comma 6) e coinvolgendo tutti i soggetti interessati nella prevenzione delle malattie professionali (articolo 1 comma 5).
  5. Garantire uno scambio bilaterale tra stati membri e Commissione europea di dati statistico-epidemiologici nonchè di criteri diagnostici (articolo 1 comma 8-9) allo scopo di migliorare la sensibilizzazione dei medici a riguardo di tali patologie.
Autore
Dr. Domenico Taddeo

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