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Antitetanica

Questo argomento ha avuto 50 risposte ed è stato letto 19022 volte.

antoniomanuppelli

antoniomanuppelli
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  • Re: off-topic
  • (31/03/2008 14:08)

Gennaro il 31/03/:02 ha scritto:


Infatti sto pensando di portarci la famiglia, penso che almeno in questo l'Euro ha portato dei benefici, anche se pensandoci bene il denaro va all'estero:)
Saluti Gennaro

sono stato l'anno scorso con il dollaro a 1,38 e costava poco, un paio di jeans levi's 20 euro, io e mia moglie ne abbiamo presi 6... poi i parchi di quella zona sono splendidi, sono stato la prima volta a 18 aa nel 1989 e spero di tornarci a breve con i mie due bimbi (non appenna la piccola avrà compiuto 6-7 aa)

per quanto riguarda l'antitetanica io effettuo il richiamo se sono passati più di 10 aa e per gli extracomunitari faccio dosaggio Ab anti tossina
ciao
am

sergioc

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  • Re: off-topic
  • (01/04/2008 18:25)

nel caso in cui l'ultimo richiamo è stato effettuato da oltre 10 anni ed è quindi necessario eseguire un nuovo richiamo quest'ultimo deve essere considerato come una prescrizione?
saluti
sergio

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Pennacchio

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  • Re: Antitetanica
  • (02/04/2008 00:10)

Continuo... nessuno risponde al quesito sugli anticorpi antitetano: quale è il valore al di sotto del quale devo fare il richiamo? dopo quanto tempo devo rifare il dosaggio? Non fidiamoci solo di quello che troviamo scritto sulla scheda allegata al test di laboratorio, ricerchiamo dati (se esistono). Di 10 mail mandate a vari Istituti di Igiene in varie parti d'Italia, nessuna risposta!!!

pipius

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  • Re: Antitetanica
  • (02/04/2008 09:58)

Pennacchio il 02/04/2008 12:10 ha scritto:
Continuo... nessuno risponde al quesito sugli anticorpi antitetano: quale è il valore al di sotto del quale devo fare il richiamo? dopo quanto tempo devo rifare il dosaggio? Non fidiamoci solo di quello che troviamo scritto sulla scheda allegata al test di laboratorio, ricerchiamo dati (se esistono). Di 10 mail mandate a vari Istituti di Igiene in varie parti d'Italia, nessuna risposta!!!

Puoi trovare la risposta che cerchi nel testo fondamentale di Igiene "Vaccini e immunoglobuline" di Michele Pontecorvo e Marcello Piazza, Edizioni Minerva Medica, VIII Ed.
A pag. 140 dice" La concentrazione minima di anticorpo nel sangue alla quale corrisponde protezione è pari a 0,01 UI/ml." ... "Lo stato di immunità umorale, e cioè la presenza nel sangue di antitossina a titolo > 0,01 UI/ml, dura a lungo ... dopo una o più dosi di richiamo circa 10 anni". Ecc.

Quasi tutti i desideri del povero sono puniti con la prigione (Celine)

Pennacchio

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  • Re: Antitetanica
  • (02/04/2008 21:15)

pipius, un grazie di cuore!

lobuonofp

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  • Re: Antitetanica
  • (03/04/2008 10:24)

pipius il 02/04/2008 09:58 ha scritto:

Puoi trovare la risposta che cerchi nel testo fondamentale di Igiene "Vaccini e immunoglobuline" di Michele Pontecorvo e Marcello Piazza, Edizioni Minerva Medica, VIII Ed.
A pag. 140 dice" La concentrazione minima di anticorpo nel sangue alla quale corrisponde protezione è pari a 0,01 UI/ml." ... "Lo stato di immunità umorale, e cioè la presenza nel sangue di antitossina a titolo > 0,01 UI/ml, dura a lungo ... dopo una o più dosi di richiamo circa 10 anni". Ecc.

caro pipius... purtroppo, secondo me, la questione è molto più districata di quanto sembri... la cara nofer lo ha ribadito in un precedente post: se dobbiamo basare la nostra decisione sulla prescrizione del vaccino o richiamo in base ad un valore di laboratorio di cut-off è necessario che il test sia attendibile e riproducibile. Tali parametri di valutazione necessitano del fatto che il test sia eseguito con lo stesso tipo di macchinario, gli stessi reagenti e la stessa metodica... altrimenti entrano in gioco i limiti insiti nell'esecuzione del test. Ti porto un esempio limite: trovo valori uguali a 0,01 UI/ml (o comunque tali per cui i valori di riferimento del laboratorio dove ho fatto eseguire il test consigliano il richiamo) e gli consiglio il richiamo; lui lo fa e gli viene uno shock anafilattico. Io ho prescritto il richiamo, che faccio: scarico la responsabilità sul laboratorio?

lobuonofp

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  • Re: Antitetanica
  • (03/04/2008 10:30)

Buona cosa sarebbe quella di stabilire un protocollo standard per l'esecuzione del test (tipo di metodica, reagenti ed eventualmente tipo di macchinari) in modo che il test possa essere attendibile e riproducibile in ogni laboratorio e la conservazione del campione per un periodo di tempo adeguato. Ricordiamoci sempre che noi gli stiamo eventualmente consigliando il richiamo. Che ne dici Nofer?

PREVEMP

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  • Re: Antitetanica
  • (03/04/2008 16:30)

1.Il testo della circolare ministeriale del 1996 si trova qui:
http://www.epicentro.iss.it/problemi/tetano/tetano.asp
2.Per quanto riguarda effetti avversi da vaccinazione antitetanica, il rischio è minimo, anche se si dovrebbe acquisire ugualmente un consenso informato (utile anche in caso di eventuali contenziosi medico-legali).
3.La letteratura dimostra che la malattia nei vaccinati, in assenza di richiami regolari, è possibile, ancorché molto rara.

nofertiri9

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  • Re: Antitetanica
  • (03/04/2008 19:34)

lobuonofp il 03/04/2008 10:30 ha scritto:
Buona cosa sarebbe quella di stabilire un protocollo standard per l'esecuzione del test (tipo di metodica, reagenti ed eventualmente tipo di macchinari) in modo che il test possa essere attendibile e riproducibile in ogni laboratorio e la conservazione del campione per un periodo di tempo adeguato. Ricordiamoci sempre che noi gli stiamo eventualmente consigliando il richiamo. Che ne dici Nofer?

Per quel che mi riguarda, io credo fortemente che sì, ma non solo per quel che riguarda il titolo anticorpale. Vuoi che dovendo eseguire anche analisi ambientali sono gioco-forza "costretta" a utilizzare metodiche ufficiali (quando ti sc...zi con quelli degli Enti Pubblici, o hai usato una metodica ufficiale o sei perso di défault), ma io vedo che - a parte voi medici- il paziente si confonde le idee, non capisce perchè io dico che normale è da 10 a 35 e l'altro laboratorio dice da 8 a 33 e l'altro ancora da 15 a 50. Il fatto è che con la Chimica Clinica fare una cosa del genere significa scassare tutto lo scassabile anche ai laboratori pubblici, ognuno dei quali ha il suo Direttore con le sue fisse (è tipico di noi di lab avere le proprie manie, grandi o piccole).
C'è chi adora lavorare con reazioni cinetiche elettura UV (che io personalmente detesto) e chi invece ama le care, vecchie, semplici colorimetriche. Ma sulle tecniche più sofisiticate, immunoenzimatica e RIA, lì non c'è da avere simpatie per i colori o meno, che colori non ce n'è. Però, ci sarebbe da stabilire quali dovrebbero essere i requisiti minimi qualitativi delle strumentazioni,la periodicità delle manutenzioni, insomma tutta una sequela di cose che sono peraltro previste dalle Norme internazionali tecniche (per intenderci, la ISO 17025) ma che sarebbero di base già nella nozione stessa di laboratorio. Solo, una gran rottura di carte per molti. Fare un bianco prima, fare le verifiche degli standards, dare il test ai sieri/sangui/plasmi/urine di riferimento certificate (che solo quelle costano un botto) etc. etc... Tutte cose che costano soldi, e nemmeno pochi, e tempo, che se lo paghi costa a sua volta.
A parte che poi andiamo a entrare nelle scazzette di prete delle Case Produttrici di "kit", dove ognuna ha la sua modalità di preparazione dei reattivi anche se tutte partono dalla formulazione (=miscelazione in genere con acqua) di principi che sono prodotti prevalentemente da 2 o al massimo 3 Grandi Sorelle della chimica.
Tanti anni fa, quando ancora non esistevano i "kit" -peraltro comodissimi- ogni lab si preparava i reattivi giorno per giorno. Ed infatti le analisi erano pagate più che decentemente, ed infatti erano anche fatte, più che decentemente.
Considerate che nel 1973 il prezzo di convenzione nazionale della glicemia era di 1315 lire, l'emocromo completo con formula veniva 2560 lire. E il giornale costava 50 lire, i mezzi pubblici anche e c'era ancora la "corsa operaia" a 20 lire prima delle 8 di mattina, il prosciutto di parma -almeno qua a napoli- costava 900-1000 lire al Kg, il parmigiano 1300-1400. Fatevi un po' i conti: oggi in convenzione una glicemia viene pagata se non erro (io non lo so di preciso, non sono in convenzione nè ci penso) circa 1,60 euro.
SE, e dico SE, si dovesse dire "ok, signori, io vi autorizzo e vi convenziono pure, però mi dovete fare questo e quello e pure così e colì" vi rendete conto che salterebbe tutto il Sistema, che già del suo nell'attuale modo non è che vada di lusso.
A costo di sembrare sempre la stessa polemica, che nei fatti lo sono e ne sono anche cosciente, si è fatto per troppo tempo "vacche grasse" senza alcuna ottica di programmazione per poter adesso pretendere che ci si accontenti delle vacche magre.
Personalmente, con la massima stima per chiunque, io non credo per nulla alle c.d. "certificazioni", che alla fine diventa tutto una questione di pagamento, anche se non sempre o almeno non soltanto.
Ci sarebbero gli accreditamenti BPL del Ministero della salute, leggermente meno esosi, ma comunque resta il fatto che fino a che si riterranno egualmente valide metodiche diverse il problema non lo risolviamo. Faccio esempi, come mio costume. Dosaggio di un certo solvente, mettiamo il toluolo in aria, da un lato, e dall'altro dosaggio azotemia.
Per il primo, l'ambientale, posso usare indifferentemente la metodica NIOSH 1501 oppure la EPA 8015. Perfetto: solo che i risultati sullo stesso campione variano anche fino al 35 %- e tenete presente che per noi il 35% di scarto si considera quasi sovrapponibile. Ognuno usa la metodica adatta o allo strumento o addirittura meglio alla colonna gascromatografica che si ritrova. Passiamo all'azotemia: posso usare un reattivo di tipo "BUN" (=Blood Urea Nitrogen), che è un'enzimatica selettiva per l'azoto dell'urea con rivelazione UV e ha valori di riferimento di solito fino a 40 mg/dl, mentre i reattivi di tipo Berthelot danno reazioni colorimetriche di tipo end point (cioè, dopo quei 15 minuti si è fatto tutto il colore -verde, per inciso- e quell'è il risultato) e ha valori di riferimento fino a 50. Questo non significa che il 45 del primo non sia confrontabile con il 45 del secondo, perchè il tutto dipende dal range di linerarità DEL KIT. Se entrambi hanno linearità ad esempio sino a 300, ok, se non è 45 sarà 42 o 48. Ma se il primo è lineare fino a 100 e il secondo fino a 300, o viceversa, e allora sì che i due "45" non sono più sovrapponibili.
Spesso, i laboratori cambiano "kit", per motivi prevalentemente economici. Sapeste quante volte mi chiamava (ora non lofa più, ha capito che con me non è cosa) il mio fornitore dicendomi che, che dire, aveva la glicemia della casa X in offerta. Giuro, a volte i prezzi sono davvero da sballo, anche se poi magari scopri che sono a base enzimatica e scadono tra 2 mesi. Io ho scelto le mie Case produttrici, e non cambio perchè altrimenti le carte di qualità mi saltano completamente. Spiego: si chiama "carta di qualità" la registrazione degli scostamenti dei Kfactor nel corso del tempo, cosa che serve a capire se il reagente è ancora buono o no. Se ogni volta cambio, e quando mai più ci capirò qualcosa!
...forse sono stata complicata...
ok, esempio semplice: la taglia 48 italiana è diversa dalla taglia 48 tedesca. la 48 tedesca è ENORME, rispetto all'italiana. I vari Kit è come fossero vestiti con indicata una taglia, nel senso i reattivi per la glicemia servono effettivamente a dosare la glicemia, ma possono essere di taglie diverse. Ecco perchè non si sa mai quando e se i dati sono sovrapponibili. E questo vale praticamente per tutte le analisi, infatti, nelle confezioni, le Case produttrici ci tengono assai a scrivere "i Valori di Riferimento sopra riportati si devono intendere con indicativi, ogni laboratorio deve definire i propri."

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

furnom

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  • Re: Antitetanica
  • (03/04/2008 20:00)

Scusate ma mi sono un po' perso: alla fin fine cosa faccio per i mei Kosovari che inchiodano bancali di legno tutto il giorno? Vi ricordo che i risultati dei miei dosaggi sono i seguenti: 0,12 – 0,20 - 0,30 – 0,30 – 0,40 UI/mL. I valori di riferimento del laboratorio danno come “buona copertura immunitaria” titoli superiori a 0,51 UI/mL; i valori compresi tra 0,11 e 0,50 UI/mL vengono considerati come “copertura parziale”.
Direi di non fare alcun richiamo: che dite?

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